Ospedale Anagni, continuano i trasferimenti di personale

Il sindaco di Anagni, Fausto Bassetta, ha scritto una lettera al presidente della Regione Lazio, alla cabina di regia sulla sanità alla regione e al direttore generale della Asl di Frosinone per protestare contro i continui trasferimenti di personale dall’ospedale di Anagni allo “Spaziani”. “L’atto aziendale dell’Asl di Frosinone – scrive Bassetta – prevede per il presidio sanitario ospedaliero di Anagni l’attivazione di una serie di servizi sanitari, aggiuntivi a quelli preesistenti, che non sono stati ancora resi operativi. Nel frattempo, consta a questa Amministrazione che personale ausiliario venga trasferito – pur se temporaneamente – da questo presidio sanitario all’ospedale di Frosinone, con conseguente depauperazione, in termini anche di risorse umane, di una struttura carente sotto il profilo delle prestazioni sanitarie>. Rilevando che ciò “crea un forte decremento operativo di questo presidio sanitario, a fronte di una potenzialità di offerta sanitaria che il medesimo presidio può mettere in atto per tutti cittadini di una vasta area territoriale”, il sindaco ricorda anche che “a seguito di quanto previsto nell’atto aziendale, sono state impiegate anche consistenti risorse finanziarie per sistemare le due sale operatorie e altri locali per la degenza in day service e in day surgery, ma sino ad ora i servizi non sono stati ancora attivati”. Bassetta definisce, quindi, “intollerabile” la situazione della sanità locale e chiede a Regione e Asl “Di porre in essere tutti quei provvedimenti necessari per l’attuazione dell’atto aziendale e per elaborare finalmente una politica sanitaria territoriale che nel rispetto del principio costituzionale di uguaglianza sostanziale, in parte negato ai cittadini di questo territorio, e in virtù del dovere di tutelare la salute umana, possa prevedere nel più breve tempo possibile nuove scelte strategiche in materia di assistenza all’emergenza, con la realizzazione di un pronto soccorso efficiente anche per Anagni, e un’offerta sanitaria più confacente alle legittime esigenze della popolazione”.