Parlamentari tedeschi si tagliano lo stipendio, quelli italiani restano i più pagati d’Europa
La crisi economica determinata dal coronavirus colpisce anche gli stipendi dei parlamentari tedeschi. Questi subiranno infatti un taglio delle loro indennità; più simbolico che effettivo, dato l’importo modesto ma che, avvertono i media tedeschi, non era mai accaduto dal dopoguerra ad oggi.
Secondo quanto confermato da un portavoce del Bundestag, il parlamento di Berlino, a partire da luglio i politici vedranno la loro busta paga alleggerita di circa 60 euro mensili. Un taglio quasi impercettibile, dal momento che parliamo di stipendi superiori ai 10.000 euro. Ma il taglio, in base ai meccanismi che determinano lo stipendio dei politici in Germania, va di pari passo con quanto sta accedendo in questi mesi di Covid al resto del Paese.
Secondo quanto afferma il costituzionalista Hans Herbert von Arnim, l’abbassamento delle indennità «è prescritta dalla legge, e avviene pure in ritardo, se si considerano gli immensi costi supplementari del Bundestag». Nell’anno della pandemia l’economia tedesca ha contenuto i dani rispetto ad altri partner europei: il calo del pil si attesta al 5,3% contro (ad esempio) l’8,9 dell’Italia. Venendo alla busta paga dei deputati, in base a una stima del 2018 i 709 componenti dell’assemblea percepivano uno stipendio netto di circa 9.500 euro a cui andava aggiunta una indennità sempre mensile di 4.300 euro (spesi in genere per l’affitto di una casa a Berlino).
Una ricerca compiuta sulla base di dati forniti dall’Europarlamento e della banca Mondiale ha messo in luce che in media i politici tedesco percepiscono in un anno 101.000 euro netti, i terzi più ricchi del continente dopo i loro colleghi italiani (125.000) e austriaci (121.000). La stessa ricerca fa notare che lo stipendio di un deputato italiano è circa 4,3 volte la media del salario nazionale, quella di un tedesco appena 2,4. corriere.it