Pasqua, colombe e uova nei supermercati prezzi alle stelle

Uova e rincari: un binomio di stretta attualità. Accade negli Stati Uniti con quelle di gallina, mentre in Italia sarà la (sgradita) sorpresa contenuta in quelle di Pasqua: aumenti medi del 29,8% per le marche più conosciute – al netto di offerte o promozioni dei supermercati – e che supereranno perfino il 40% per i prodotti di gamma più alta, il cui prezzo a singola confezione sarà spesso superiore ai 20 euro. Colpite anche le uova destinate ai più piccoli, con rialzi che partiranno dall’8,3% e arriveranno al 33% per quelle licenziatarie di loghi terzi (dalle società sportive ai cartoni animati, dalle bambole alle serie tv). Lo ha calcolato un’indagine realizzata dal Codacons sui principali brand distribuiti nei nostri supermercati, i cui esiti sono stati diffusi sabato mattina. Il quadro a onor del vero non stupisce, considerata la clamorosa impennata delle quotazioni del cacao (l’anno scorso rivalutatosi del 170%). Non bastasse, a rivelarsi più salate – perlomeno dal punto di vista economico – saranno anche le colombe: quelle classiche costeranno generalmente tra il 6% e il 9% in più, mentre quelle farcite al cioccolato richiederanno esborsi compresi tra il +18% e il +36%. «Colpa» in questo caso soprattutto del burro, altra materia prima il cui costo non sta smettendo di crescere (quasi il 50% in più rispetto al 2015). Piove insomma sul bagnato per le famiglie nostrane dopo un 2024 in cui, come certificato dall’Istat, l’andamento dei prezzi del settore alimentare è nuovamente risultato «ben al di sopra del tasso di inflazione». Come precisato dall’associazione presieduta da Carlo Rienzi, ad appesantire i costi a carico dell’industria concorrono le attuali «tensioni sul fronte energetico». In aggiunta i produttori possono fare leva anche su un altro elemento: il fatto che «uova di cioccolato e colombe non possono mancare a Pasqua sulle tavole degli italiani – si legge nel report –, e sono alimenti che fanno parte della tradizione di festa del nostro Paese». In altri termini si tratta di prodotti a cui i consumatori non vogliono rinunciare, costi quel che costi. In questo senso, allargando lo sguardo alle creazioni artigianali è possibile arrivare a spendere perfino somme a tre cifre. Un esempio su tutti: le uova pralinate che Iginio Massari – già al centro delle polemiche per le sue chiacchiere di Carnevale – vende a 105 euro ciascuna, ben 181 al chilo. corriere.it