“Peggio di Scampia”, il centro di Roma è un suk droga in mezzo alla strada e merce rubata
Sul marciapiede di via Principe Amedeo si trova di tutto: scarti recuperati dai cassonetti dell’immondizia e merce di dubbia provenienza (telefonini, computer, orologi, collane). Ieri i residenti dell’Esquilino, esasperati dal suk abusivo, hanno organizzato un sit-in per protestare contro il degrado e l’illegalità dei quali si sentono ostaggio. Al passaggio di una volante i venditori, immigrati di diverse nazionalità che arrivano anche a una trentina al giorno, si sono dileguati per riallestire le postazioni pochi minuti dopo. E però, all’ennesima segnalazione la polizia è tornata in via Principe Amedeo e ha fermato un abusivo che, nonostante l’ordine di smantellare, continuava a vendere merce rubata. Nel frattempo, un gruppo di africani filmava e fotografava con i cellulari i residenti scesi in strada per protestare che, adesso, temono ritorsioni. «Due anni fa c’era un presidio fisso delle forze dell’ordine dalla mattina alla sera e il problema era stato debellato – racconta Carmen Trimarchi, avvocata, che abita nel rione – : da quando non c’è più la situazione è di nuovo precipitata». Oltre a creare degrado, la presenza del suk rappresenta un problema per la sicurezza: «Ho due figli adolescenti e ogni volta che escono di casa gli vengono offerti fumo, cocaina e crack – rivela una cittadina, R. D. A., che preferisce restare anonima per evitare rappresaglie – . Gli stessi che di giorno bivaccano sul marciapiede la sera si nascondono nelle intercapedini del mercato Esquilino dove fumano crack… Ne abbiamo anche visti alcuni bucarsi, ma se gli urliamo dalle finestre di andarsene ci lanciano di tutto… per poco non hanno colpito al viso una ragazza… allucinante». Giuseppe Longo, titolare dell’omonima farmacia sotto i portici di piazza Vittorio, denuncia «la tacita tolleranza nei confronti di un fenomeno che si sta impadronendo del territorio». In via Principe Amedeo è confluito anche il suk sgomberato da viale Carlo Felice, a San Giovanni, ed è probabile che accada lo stesso con l’altro mercatino abusivo smantellato pochi giorni fa in via di Santa Bibiana, vicino a Porta Tiburtina. Nel frattempo, con la chiusura della stazione della metro a piazza Vittorio (i lavori terminano a fine giugno) la geografia dell’illegalità si è subito adattata: «Sotto i portici la situazione è tranquilla, mentre i ricettatori si sono spostati in via Principe Amedeo dove sta arrivando di tutto: spaccio, risse tra ubriachi, accoltellamenti… Aspettiamo che ci scappi il morto…». Per tutelarsi da rapine e aggressioni il dottor Longo ha assunto «un africano alto due metri» in servizio dalle 14 fino alla chiusura: «Giorni fa, mentre discutevo con uno sbandato che fracassava bottiglie danneggiando le auto in sosta, ho incontrato un collega farmacista napoletano che mi ha detto: “Certo, qui è peggio di Scampia…”». Non bastassero il commercio abusivo, la microcriminalità e i cumuli si sporcizia lasciati in strada dagli abusivi, ieri i vigili sono dovuti intervenire nei giardini di piazza Vittorio, «dove la pulizia da parte dell’Ama è molto migliorata», per allontanare una persona senza fissa dimora che aveva montato una tenda canadese sul prato. corriere.it