Pensioni di guerra, interrogazione di Maria Spilabotte

Maria Spilabotte ha presentato una interrogazione al ministro del lavoro e delle politiche sociali sulle pensioni di guerra. “I trattamenti pensionistici di guerra non costituiscono reddito e sono irrilevanti ai fini fiscali, previdenziali, sanitari ed assistenziali, con l’unica eccezione, appunto, dei trattamenti pensionistici di guerra che invece sono computati nel reddito degli interessati – ha affermato la sen. Maria Spilabotte – Questa è già di per sé una evidente anomalia, in quanto viene di fatto annullato il valore risarcitorio delle pensioni di guerra, proprio nei confronti dei soggetti più bisognosi. Inoltre, a seguito dell’aumento delle pensioni minime, si sono verificati casi in cui, a seguito dell’istituzione della maggiorazione sociale, la pensione di guerra, non solo non svolge la funzione risarcitoria sua propria, ma finisce addirittura con il danneggiare complessivamente il soggetto in termini economici. Infine, nel 2007 è stata introdotta indirettamente un’ulteriore grave discriminazione, a danno dei pensionati di guerra che non sono stati equiparati agli ex deportati nei campi ed ai perseguitati politici e razziali. Vi sono quindi molteplici ragioni di carattere giuridico ed etico per sostenere che i trattamenti pensionistici di guerra debbano essere esclusi dal computo del reddito per l’accesso all’assegno sociale e per questo ho presentato una interrogazione in cui si chiede di sapere quali misure il Governo intenda adottare per sanare questo vulnus ai danni dei pensionati di guerra”.