Piave Sacro alla Patria, la linea tra la vittoria e la sconfitta
[one_third][/one_third] Il 24 Maggio 1915 l’Italia entra in guerra. Completa gloriosamente il progetto unitario dichiarando guerra all’Austria-Ungheria che per anni ha occupato gran parte dell’Italia settentrionale. In trincea i camerati condividono neve, fango, sofferenze di ogni tipo. E’ una guerra di logoramento. Le note della “Leggenda del Piave” commemorano il coraggio dei fanti italiani. Il Fiume Sacro alla Patria è la linea tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. A Vittorio Veneto, teatro dell’ultima battaglia conclusasi il 4 novembre 1918, Caporetto è ormai uno sbiadito ricordo. Il governo austroungarico chiede al presidente del consiglio Vittorio Emanuele Orlando, di iniziare le trattative per l’armistizio e ordina ai soldati di ritirarsi. L’Italia ha vinto. Solenne l’ultimo bollettino di guerra, il bollettino della vittoria con cui il generale Armando Diaz, napoletano, comunica agli italiani la vittoria. “I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.