Pizza con i grilli tostati, ecco la prima in Italia “È una specialità”
Da quando di recente l’Unione Europea ha dato l’ok ad alcuni novel food, abbiamo sentito parlare perlopiù della pizza con un impasto a base di farina di grilli ovvero di polvere sgrassata di grilli. Ora invece i grilli arrivano proprio sulla pizza. Al posto ad esempio dei gamberetti e con un po’ di pomodoro, mozzarella e fiori di zucca. La scelta inusitata parte da Trieste. La prima in assoluto — ci tengono a sottolineare i fautori — è stata sfornata ieri (12 aprile) alle 18 a Trieste da Alessandro Pribaz e Umberto Barucca, titolari della pizzeria «Mangiafuoco», che l’hanno battezzata Grillo Sparlante. Il primo di una serie di circa quindici ordini pervenuti al locale durante la prima serata di lancio. Quindici sono anche gli euro richiesti per ciascuna pizza, dove i grilli, acquistati in Germania già arrostiti con olio e sale, vengono disposti a fine cottura. L’idea di questa novità, finita subito nel menu speciale — in cui non mancano da una decina d’anni le pizze con tre tipi di caviale e oro 24 carati o tartufo bianco fresco e petali d’argento — risale ad appena due settimane fa. «Era il primo aprile — racconta uno dei due soci, Alessandro Pribaz — e discutendo con Umberto del più e del meno, gli è uscita di bocca come battuta: “Hai dei grilli per la testa?”. Gli ho risposto ridendo “può essere!”. E da questa frase è nata l’idea di creare una pizza diversa, a base di grilli. Di recente infatti si sente tanto parlare della farina di grillo per il suo sapore delicato, particolarmente adatta ad essere inserita anche per la preparazione della pizza, diventando una perfetta integrazione delle farine tradizionali. La pizza però è patrimonio Unesco. È sacra. Non si tocca. Andare a danneggiare l’impasto non ci piace. Quindi io sono andato oltre, pensando ai grilli sopra la pizza (Regolamento di Esecuzione UE 2022/188 del 10 febbraio 2022 con autorizzazione EFSA del 8 dicembre 2022) naturalmente già arrostiti con olio e sale da disporre dopo la cottura. L’ho proposta al mio socio, il quale ha detto: “D’accordo, proviamo a vedere quanto fanno schifo! Ahahah”». Un vero e proprio pregiudizio quest’ultimo poiché, spiega sempre Pribaz, «l’idea di mangiare i grilli sulla pizza ci fa schifo perché non siamo abituati a questo tipo di cibo. Ma se finora al posto dei gamberetti avessimo mangiato grilli non sarebbe stata la stessa cosa? Infine il grillo è simile ad un crostaceo!». Per preparare questa nuova sfornata la pizzeria Mangiafuoco, che lavora prettamente per asporto, si è ben attrezzata. Innanzitutto con i grilli, reperiti in Germania. Ne hanno acquistati per ora mezzo chilo a 250 euro, di cui per ogni pizza vengono utilizzati circa 10 grammi, pari a una trentina di esemplari. «Abbiamo scelto questa azienda anche perché erano molto disponibili e la consegna è molto celere. Tutto ovviamente è prodotto secondo la normativa europea». Pribaz e Barucca hanno scritto un intero comunicato stampa (disponibile sulla pagina Facebook della pizzeria), in cui spiegano nel dettaglio tutta l’operazione. E quindi anche che il rifornitore è tra «i pionieri in Germania (dal 2013) di insetti commestibili appositamente allevati per il consumo umano in Europa e rigorosamente controllati. I grilli domestici (Acheta domesticus) in questo caso, sono alimentati esclusivamente a base vegetale (pellet di mais e fecola di patate) con certificazione GMP+ (che garantisce la sicurezza dei mangimi, ndr)». La scelta dei fiori di zucca è ricaduta per via della stagionalità: «Noi usiamo solo ingredienti freschi e in questo periodo ci è piaciuto il fiore di zucca, che si sposa molto bene con i grilli, ma non escludiamo di provare anche i fiori edibili a breve. E nel frattempo lavoriamo ad altra novità, sempre ricche di proteine, che saranno pronte al massimo fra uno o due mesi». Intanto i due soci si godono gli apprezzamenti dei primi clienti. Anche se sui social non sono mancati i commenti negativi. Addirittura c’è chi ha detto di non voler più ordinare la pizza nel locale dei due soci, che però non si sconvolgono, anzi, tirano dritto. «Operiamo da più di 14 anni e puntiamo sulla qualità. I nostri clienti ci conoscono, hanno fiducia in noi. Sanno cosa facciamo e assicuriamo che non avvenga alcuna contaminazione da parte di grilli sulle pizze normali: i grilli vengono gestiti autonomamente con dei guanti in lattice usa e getta e li cospargiamo sopra la pizza, quindi non c’è pericolo di contatto». corriere.it