Prete abusa di una bambina-“E’ solo un gioco, non facciamo niente di male”

I genitori e alcuni fedeli, ai quali aveva raccontato delle attenzioni morbose del parroco, non avevano creduto alle parole di quella bambina di appena 10 anni. In paese, Trentola Ducenta, in provincia di Caserta, don Michele Mottola era ritenuto un amico di famiglia al quale rivolgersi sempre. E il sacerdote – secondo i pm della Procura di Napoli Nord, coordinati dal procuratore Francesco Greco – approfittava di questa fiducia dei genitori per abusare di quella bambina, che la famiglia spingeva a partecipare assiduamente alla vita della parrocchia. Per liberarsi da quell’inferno, la bambina è riuscita a fornire ai familiari la prova schiacciante di quelle violenze: ha registrato, con il suo cellulare, uno degli incontri durante i quali il sacerdote abusava di lei. E a quel punto è scattata la denuncia e sono finalmente partite le indagini. Qualche giorno dopo, a maggio di quest’anno, in via cautelativa, la diocesi di Aversa aveva sospeso il prete da ogni funzione. Poi era arrivata anche una troupe de «le Iene» per raccontare degli abusi del prete. Stamane, invece, sono scattate le manette ai polsi di don Michele Mottola, accusato di violenza ai danni di minore.

«Lasciami stare, non mi devi più toccare», si sente in una delle registrazioni fatte col cellulare dalla bambina. E il prete le risponde: «E’ solo un gioco, non facciamo niente di male». Quegli audio, consegnati alla polizia dai genitori della bimba, sono stati fondamentali sia per raccogliere altre testimonianze che durante l’incidente probatorio quando la bambina, con molto coraggio durante il confronto con il sacerdote, ha accusato don Michele degli abusi alla presenza del magistrato. corriere.it