Prezzo benzina e diesel alle stelle, stangata di quasi 270 euro a famiglia
Associazioni dei consumatori in agitazione per i rincari, vertiginosi, del carburante. Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico, appena pubblicati, rincarano i prezzi dei carburanti, che si attestano, in modalità self service, a 1,588 euro al litro per la benzina e a 1,447 euro per il gasolio.
«Rispetto allo stesso periodo del 2020, oggi la benzina costa il 16% in più, con un maggior esborso pari a +266 euro annui a famiglia per la verde, +230 euro per il diesel – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi –. Questo significa una stangata su base annua pari a 6,5 miliardi di euro solo per i maggiori costi di rifornimento sostenuti dalle famiglie a causa dei rialzi dei listini alla pompa. A tali effetti vanno poi aggiunte le ripercussioni sul fronte dei prezzi dei prodotti traportati, dei beni energetici e dei maggiori costi sostenuti dall’industria, che finiscono per essere scaricati sui consumatori finali».
Assoutenti calcola che l’incremento del prezzo di benzina e gasolio alla pompa si traduce in una maggiore spesa annua, solo per i rifornimenti di carburante, di 266 euro a famiglia. «Chiediamo al governo Draghi di intervenire sull’abnorme tassazione che vige sui carburanti, perché è intollerabile che oggi su un litro di benzina si paghi quasi il 64% di tasse (il 60,7% sul gasolio) a causa di Iva e accise che nessun governo ha mai avuto il coraggio né di tagliare, né di sterilizzare quando si verificano forti rialzi delle quotazioni», conclude Truzzi.
Stesso tenore della denuncia del Codacons. «Rispetto a maggio dello scorso anno la benzina costa oggi il 16,3% in più, mentre il gasolio è cresciuto del +15,3% — sottolinea il presidente Carlo Rienzi –. Per un pieno di benzina a un’auto di media cilindrata un automobilista spende oggi 11,1 euro in più rispetto al maggio 2020, e 9,6 euro in più per il gasolio. Agli effetti diretti della corsa dei carburanti occorre poi aggiungere quelli indiretti: l’aumento dei listini di benzina e gasolio alla pompa determina rincari a cascata sui prezzi al dettaglio a causa dei maggiori costi di trasporto, come certificato dall’Istat nell’ultimo dato sull’inflazione, in forte crescita proprio come conseguenza dei rincari dei beni energetici. Il rischio dunque è quello di una maxi-stangata per le tasche dei consumatori, con rincari a cascata in tutti i settori».
«Prezzi record — si aggiunge al coro di protesta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori —. Un primato annuale, con prezzi che non si registravano dall’inizio dello scorso anno. Ora che stanno per arrivare le riaperture e per allentarsi le misure di lockdown non solo riparte la corsa dei prezzi dei carburanti, ma per tornare a livelli così alti bisogna andare indietro di oltre un anno, arrivando per la benzina alla rilevazione del 13 gennaio 2020, quando arrivò a 1.594 euro al litro e per il gasolio al 10 febbraio 2020 quando si attestò a 1.451 euro al litro. Dall’inizio dell’anno, dalla rilevazione del 4 gennaio, in cinque mesi, un pieno da 50 litri è aumentato di 7 euro e 32 cent per la benzina e di 6 euro e 41 cent per il gasolio. corriere.it