Riapertura scuole nel Lazio, la patata bollente passa ai Comuni
di Fabio Paris
“Dalla Regione Lazio, la ‘patata bollente’ della riapertura delle scuole, passa ai comuni”. Queste le parole di Franco Collalti, capogruppo di Fratelli d’Italia al consiglio comunale di Ferentino, avvocato del foro di Frosinone. “La competenza in materia di calendari scolastici è della Regione”. È su questo imprescindibile punto che si basa l’intervento del consigliere comunale di Ferentino. L’avvocato Franco Collalti a favore di un più cauto ritorno alla normalità attraverso la parziale erogazione ‘a distanza’ delle lezioni.
Avvocato, l’argomento della riapertura delle scuole sembra assumere elementi di criticità anche nel territorio del frusinate, in particolare a Ferentino, dove sembra persistere un certo grado di incertezza sulla data di rientro degli studenti. Qual’è la sua posizione a riguardo?
«Io penso che la questione si debba anzitutto derimere rispettando il perimetro normativo relativo alle competenze degli Enti di riferimento.
Questa mattina (ieri, 11 settembre, ndr), durante la Commissione istruzione della Regione, a seguito degli interventi dei sindacati, dei presidi, dell’ufficio scolastico regionale e degli amministratori locali, così come riportato dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Antonello Aurigemma, sono emersi i problemi ormai noti a tutti quali distanziamento, banchi, docenti, collaboratori scolastici e sanificazione, a cui aggiungo la problematica delle urne referendarie. Tutte tematiche, queste, che non possono far altro se non acuire le criticità della questione».
Le responsabilità di questo impasse vanno ricondotte alla mancata ricezione delle linee guida ministeriali. In tal senso, come giudica l’operato dell’amministrazione comunale?
«Abbiamo appena menzionato una serie di problematiche che, da sole, certificano l’impossibilità di adeguamento alle linee guida del ministero delle strutture scolastiche entro il 14 settembre, data originariamente indicata per la riapertura delle scuole. Troppo facile sarebbe, in tal senso, puntare il dito sulle singole amministrazioni comunali, mere destinatarie della ‘patata bollente’ girata loro dalla Regione Lazio. Voglio infatti ricordare a tutti che, in materia di scuola, è la Regione ad avere competenza sul calendario scolastico regionale. Lo Stato individua il periodo minimo di giorni di lezione ma sono le Regioni, poi, a stabilire i loro calendari».
Lei è stato promotore, recentemente, di una convenzione tra il comune gigliato ed una importante Università telematica. Potrebbe, in tal senso, la teledidattica offrire delle soluzioni?
«Il canale telematico, che dapprima poteva sembrare una soluzione per il futuro, non perde occasione di mostrarsi come un valido ausilio fin da subito. Lo è stato durante il periodo di lockdown, potrebbe esserlo anche ora. L’orientamento alle soluzioni di snellimento dei processi e contemporaneamente di presidio alla pubblica sicurezza fa parte delle linee guida imprescindibili della mia visione politica».