Ristorante cerca assaggiatore, 1000 euro per testare menu degustazione

Pur di gustare i piatti dei migliori cuochi in circolazione, i clienti dei ristoranti più rinomati sono spesso disposti a spendere anche centinaia di euro. Cosa accadrebbe invece qualora fossero questi ultimi a essere ricompensati per accomodarsi a tavole tanto esclusive? Sembra fantascienza: un sogno irrealizzabile per i cultori dell’alta cucina. È invece quanto avrà la possibilità di fare un (fortunatissimo) selezionato dal ristorante «Pipero Roma», nella Capitale, che dal 2012 vanta una stella Michelin. Guardare sul portale InfoJobs per credere: il locale di Alessandro Pipero, ai numeri 246, 248 e 250 di Corso Vittorio Emanuele II, è alla ricerca di una persona disposta a testare il menu degustazione da dieci portate dell’executive chef Ciro Scamardella (del valore di 200 euro calice in abbinamento escluso). Paga prevista: mille euro netti comprensivi di hotel e trasporto. A onor del vero l’assaggiatore (o assaggiatrice) prescelto non dovrà occuparsi solo di godersi le specialità della casa, ma anche di condividere i propri feedback sull’esperienza e creare «alcuni contenuti per l’attività». In aggiunta l’offerta promette anche di far vivere un’intera giornata all’interno del locale alla scoperta di «tutti gli aspetti della ristorazione»: dalla conservazione dei vini all’organizzazione della sala, passando per la preparazione di un piatto insieme alla brigata. Nessuna esperienza minima richiesta né titoli di studio. Ma se da un lato l’unico requisito indicato è una genuina «passione per la ristorazione e la cucina», dall’altro sul blog ufficiale di InfoJobs viene comunque suggerito agli interessati di inviare i link ai propri profili social. Tradotto: più follower si hanno, meglio è (il che fa trasparire l’obiettivo ultimo dell’iniziativa). Come prevedibile, al cospetto di un’occasione letteralmente da leccarsi i baffi le candidature degli utenti registrati hanno iniziato a susseguirsi senza sosta: sono al momento poco meno di 2 mila, naturalmente in costante crescita. «La cucina di Pipero è un vulcano di sapori ed emozioni, in cui ogni piatto presenta un ricordo delle ricette classiche studiate in chiave più moderna e realizzate con tecniche contemporanee – si legge sempre sul blog –. Un percorso affascinante, che rispecchia stagionalità e territorio e che esprime un approccio alla cucina divertente e mai banale». Proprio come il «lavoro» in questione, che però, a ben vedere, un difetto ce l’ha: durare lo spazio di una manciata di ore. corriere.it