Saluto romano, si rischia la galera. La Russa sfida Fiano
Dopo l’approvazione del ddl Fiano alla Camera che introduce il reato di propaganda fascista, saranno tempi duri per i nostalgici e per chi vende simboli del Ventennio, calendario del duce compreso che è da sempre tra gli articoli più venduti nelle edicole.
La battaglia in Aula è stata ferrea, con lunghi discorsi contro e a difesa del ddl. Ad attirare l’attenzione è stato l’intervento di Ignazio La Russa che mentre parlava ha pure accennato un timido saluto romano. “Questa legge non vieta soltanto il parlare, non vieta soltanto il dire, lo scrivere, il pensare, il raffigurare, il disegnare, il dipingere, lo scolpire cose che non piacciono a questo regime politico, ma vieta anche la gestualità – ha affermato La Russa – Ma si è mai visto al mondo un provvedimento, che nega la gestualità, che ti dice come devi muovere il tuo corpo?” Già, perché nella legge voluta da Fiano si rischia la galera in caso di saluto romano o di altre espressioni del corpo che rimandino al Ventennio. “Il provvedimento dice che è vietata, non solo la distribuzione eccetera, ma anche la gestualità che richiama – ha aggiunto La Russa – Per cui, d’ora in poi, state attenti ad alzare la mano oltre la spalla, state attenti a mettere le mani sui fianchi, state attenti a camminare con la gamba alzata orizzontalmente quando camminate, state attenti ad accentuare il mento. Se voi accentuate il mento, potete essere passibili di due anni di galera. Perché l’accentuare il mento richiama certamente quel mostro, che fu Benito Mussolini”.