Segregata e violentata in un maneggio, arrestati 2 malviventi extracomunitari

Oggi Maria (nome di fantasia), 21 anni, nata in Spagna ma di nazionalità tedesca, vive in Germania. È tornata nel suo Paese dopo essere stata segregata e violentata per due anni da una coppia di stallieri, entrambi pakistani, in un appartamento riservato al personale di un maneggio a Cesano, «La Melazza». Il primo, Ali Roze, 31 anni, era il suo ragazzo: è stato condannato in via definitiva con l’accusa di violenza sessuale, maltrattamenti e sequestro di persona. Contestazioni per cui adesso è imputato davanti ai giudici della prima sezione penale anche il secondo stalliere, Yasir Imran, 36 anni, coinquilino e parente del fidanzato. «Ho amato Roze, speravo che cambiasse. L’ho seguito fino a Roma perché eravamo felici, anche se talvolta lui aveva dei comportamenti maneschi già in Germania», ha detto Maria agli inquirenti, cercando di spiegare perché non avesse trovato subito la forza per liberarsi del pakistano e dell’attuale imputato. È il settembre del 2019, quando l’allora 17enne va via dalla Germania insieme al fidanzato, avendo una meta precisa: il maneggio «La Melazza» a Cesano. Ad attendere la coppia, c’è Imran, un familiare, che da anni si occupa di cavalli. La coppia viene ospitata nella foresteria della struttura. I primi mesi, quando lei è ancora minorenne, i due la trattano con rispetto. Poi, appena Maria – oggi assistita dall’avvocato Mariangela Stasi – compie 18 anni, Roze e Imran cambiano atteggiamento. Non vogliono che esca da casa sola. Può andare a fare la spesa, ma solo se accompagnata dal fidanzato. Di fatto, è prigioniera perché i due stallieri le distruggono il cellulare e le sottraggono i documenti d’identità.  Lei capisce che è in trappola. Riesce a rimediare un altro telefono. Sforzo inutile: viene scoperta dal ragazzo e dal coinquilino, che rendono lo smartphone inutilizzabile. Lei reclama. E loro la minacciano. Prima con le parole. Poi, quando vedono che Maria è determinata a scappare, la rinchiudono nella camera da letto. Da dove non può uscire, perché si portano via le chiavi della stanza. Di rado, parla con il personale del maneggio, e quando succede i due sono presenti, facendo sì che non racconti niente di compromettente. Evitano di farle mettere vestiti scollati per celare i lividi alle braccia. Il più brutale è Roze. Più volte la violenta quando torna in casa. Ma anche Irman – difeso dall’avvocato Marianna Mossuto – abusa della ragazza. Non arriva a stuprarla, però le metterebbe le mani addosso, palpeggiandola. Il 27 maggio del 2021, comunque, Maria trova il modo di scappare. I ragazzi la riprendono, ma lei ormai ha chiamato le forze dell’ordine. I due vengono arrestati. Lei, ancora terrorizzata, tornerà in Germania. corriere.it