Sequestra e stupra la figlia per 24 anni, padre aguzzino esce dal carcere
La permanenza di Josef Fritzl in carcere sembra essere agli sgoccioli. L’uomo che per 24 anni tenne segregata tra le mura casalinghe la figlia Elisabeth, costringendola a partorire sette figli-fratelli, potrebbe tornare in libertà dopo 15 anni nonostante la condanna all’ergastolo. Fritzl, oggi 88enne e malato di Alzheimer, nel mese di marzo avrà diritto a richiedere la libertà condizionata, come prevede la legge austriaca, e lasciare l’ala psichiatrica della prigione di massima sicurezza di Stein, nella città di Krems an der Dona. L’uomo aveva già chiesto ripetutamente di essere rilasciato e, lo scorso anno, un tribunale locale, con la supervisione della psichiatra Adelheid Kastner, aveva stabilito che non rappresentasse più una minaccia, «incapace di commettere crimini», chiedendone anche il trasferimento in una struttura non più di massima sicurezza – trasferimento che poi era stato bloccato dal tribunale superiore di Vienna. Astrid Wagner, l’avvocato dell’88enne (che ha cambiato il suo nome in Mayrhoff nel tentativo di sfuggire alle violenze degli altri detenuti), ha dichiarato a Newsflash che una nuova vita in una casa di cura è possibile: «Vedo una possibilità di liberazione, Fritzl soddisfa tutti i criteri: ha quasi 90 anni e la sua condizione mentale si sta deteriorando. Ha bisogno di sostegno e cure». «È possibile comunicare normalmente con lui per la maggior parte del tempo – ha spiegato Wagner -. Tuttavia, ci sono delle strane interruzioni». In una di queste cosiddette «interruzioni», Fritzl avrebbe detto di aspettarsi che sua figlia Elisabeth, la vittima dei suoi abusi, sposasse il tennista Boris Becker. Un’ipotesi quindi, quella del rilascio, che si fa ancora più concreta dopo gli avvistamenti di alcuni residenti della cittadina austriaca che hanno segnalato ai medi locali di aver scorto Fritzl seduto in un bar vicino alla prigione, come riportato anche dal settimanale regionale Bezirksblatt: «È stato visto in diversi bar di Krems mentre beveva il caffè».
Nel 2008, quando venne scoperto, il caso Fritzl sconvolse il mondo. Josef aveva tenuto la figlia rinchiusa nel seminterrato della casa di famiglia ad Amstetten per 24 anni (dal 1984), mentre lui e sua moglie Rosemarie vivevano al piano di sopra. Fritzl violentò e abusò centinaia di volte di Elisabeth che diede alla luce sette bambini: uno di loro, morto alla nascita per problemi respiratori, fu gettato in una fornace dallo stesso padre. Tre furono cresciuti nel seminterrato con la loro madre, mentre altri tre furono cresciuti come trovatelli da Fritzl e dalla moglie. Il processo del 2009, nel quale Fritzl si dichiarò colpevole di stupro, sequestro di persona, omicidio e incesto, lo condannò all’ergastolo. corriere.it