Sfregiato con la vernice l’Arco della Pace, nuovo blitz degli ambientalisti

Il colore della vernice è lo stesso: arancione. Anche gli autori sono sempre loro: gli attivisti di «Ultima generazione». Cambia soltanto l’obiettivo: non più la statua equestre di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, ma l’Arco della Pace in piazza Sempione. Il blitz degli attivisti si consuma in pochi minuti, sufficienti per spruzzare con gli estintori delle «fiammate» arancioni sui quattro basamenti del monumento neoclassico inaugurato nel 1838. Intorno alle 16.30 di mercoledì in sette, tra i 19 e i 42 anni, sono arrivati davanti all’Arco della Pace. Erano stati avvistati aggirarsi un paio d’ore prima. Hanno spostato le recinzioni che circondano il monumento e hanno raggiunto i piedi della struttura con giubbotti da cantiere. Qualcuno ha ripreso la scena per poi rivendicare il gesto sulle pagine social. Qualcun altro, invece, ha sfregiato l’Arco estraendo gli estintori e mettendosi in azione. Intanto una ragazza con uno striscione arancione e con sopra una scritta bianca «Fondo riparazione» gridava: «Quello che sta accadendo in Italia è spaventoso. Il nostro governo continua a spendere per finanziare altre guerre». Ha proseguito un ragazzo: «Il governo sta partecipando al conflitto tra Israele e Palestina fornendo armi». La protesta degli attivisti per il clima, quindi, ha toccato la guerra in corso a Gaza. Ma hanno continuato: «Sono sempre i ricchi che aggravano da anni la crisi climatica e il collasso sociale». Sul posto, oltre a qualche contestatore che urlava «Vergogna», sono arrivate le volanti della polizia. I 7 attivisti, di cui 5 donne e 2 uomini, sono stati bloccati e portati via di peso dagli agenti, considerato che si erano «incollati» alla pavimentazione della piazza. Direzione, via Fatebenefratelli. In questura. Qui sono stati denunciati per l’imbrattamento del monumento. Il questore Giuseppe Petronzi sta inoltre valutando altri provvedimenti, per esempio il Daspo, nei confronti degli attivisti. È in corso la conta dei danni da parte del Comune e della Soprintendenza. La scia di blitz di «Ultima generazione» risale appena allo scorso lunedì. In quell’occasione gli eco attivisti avevano bloccato il traffico con una catena umana in viale Lucania. Situazione analoga il 16 ottobre tra viale Scarampo e viale Eginardo e il 20 settembre in viale Fulvio Testi. L’ultimo imbrattamento con la vernice, invece, era stato quello ai danni della statua di Vittorio Emanuele II in piazza Duomo, lo scorso marzo. Imbrattamento ripetuto quattro mesi dopo, a luglio, contro l’impalcatura che proteggeva il monumento. Per la ripulitura della statua ci sono voluti 28.950 euro, offerti da Vox Media srl. Ancora prima, le incursioni con vernice contro il «dito» di Maurizio Cattelan in piazza Affari a gennaio (la vernice era gialla), contro la Scala nel dicembre 2022 e alla Fabbrica del Vapore quando, un anno fa, gli attivisti rovesciarono 8 chili di farina sull’auto di Andy Warhol. In serata arrivano le parole del presidente lombardo Attilio Fontana: «Il minimo è che paghino per ripulirlo». corriere.it