Si faceva chiamare “Andrea Bonafede”, ecco la foto del boss Messina Denaro
«Era in coda per fare un tampone, come tanti pazienti della clinica, nessuno avrebbe mai pensato che si trattasse di Matteo Messina Denaro . Confuso fra i pazienti, e coperto da un falso nome («Andrea Bonafede, classe 1963») in attesa nell’area esterna della clinica dove improvvisamente sono comparsi degli uomini armati alla vista dei quali il boss, ormai vecchio e malato, ha tentato di fuggire superando i cancelli fino a via San Lorenzo dove i carabinieri del Ros lo hanno acciuffato». È questo il primo racconto di Stefania Filosto, la proprietaria-direttrice della clinica la Maddalena dove Messina Denaro è stato arrestato e avrebbe voluto farsi sottoporre a un ciclo di chemioterapia dopo un’operazione a quanto pare subita non si sa dove un anno e mezzo fa. «I carabinieri sono stati bravissimi — aggiunge la direttrice — senza creare alcun panico fra i pazienti e i famigliari che attendevano all’interno e all’esterno della struttura». «Tutto si è svolto in pochi minuti — ricorda — fino a quando quegli uomini armati sono riusciti a infilare il boss dentro un furgone alzando le dita in segno di vittoria come si sono messi a fare tanti pazienti nella clinica e io stessa che sono felice per questo arresto». «Fuggiva a piedi vecchio e malandato — prosegue ancora — cercavo di calmare i pazienti alla vista degli uomini che lo inseguivano armati, tutti preoccupati sotto la pioggia, non sapevamo chi fosse ma quando lo hanno preso io ho pianto per la felicità».
Redazione Digital