Signora contatta giovane per sesso, picchiata e violentata tutta la notte
Undici ore ininterrotte. Dalle 22 del 3 novembre alle 9 del giorno dopo, quando la donna, una 70enne che abita in un elegante palazzo nella zona dell’Arco della Pace, è uscita di casa, il viso pieno di lividi, barcollando, e ha chiesto aiuto ai vicini, che l’hanno accompagnata dai carabinieri a presentare denuncia. Per undici ore, l’uomo, italiano come lei, che la donna aveva contattato per una prestazione sessuale a pagamento, dopo aver spento i suoi tre cellulari, poi rubati, l’ha massacrata con pugni in faccia, l’ha minacciata di morte con un coltello se avesse urlato e cercato di scappare, e l’ha violentata.
I carabinieri della Compagnia Milano Duomo (indagini condotte dal Nucleo investigativo del capitano Alessandro Governale) sono partiti da una precauzione adottata dalle prostitute che ricevono a domicilio: appuntarsi, su un’agenda, il numero di cellulare dei clienti. Grazie a quel numero, sono risaliti all’aggressore, che in contemporanea, nella giornata di mercoledì, è stato fermato dalla squadra Mobile di Lodi per la tentata violenza sessuale, sempre con lo stesso modus operandi, a danno di una prostituta colombiana. Gli accertamenti hanno permesso di scoprire altri due episodi relativi al 29enne, un perditempo, che vive da solo, in un piccolo paese della provincia di Lodi, senza famiglia, senza aver mai lavorato in vita sua e con oppressivi problemi di cocaina. I due episodi sono una violenza sessuale consumata contro l’ennesima escort, di nazionalità romena, e un tentato stupro su una donna italiana, forse conosciuta ugualmente su Internet.
L’evidenza della situazione, ovvero che siamo di fronte a un maniaco seriale, non ha però spinto la Procura di Milano a diffondere le generalità e la fotografia del 29enne, elementi che potrebbero indubbiamente aiutare eventuali altre vittime a riconoscerlo e a presentarsi dalle forze dell’ordine. Nell’attesa, il maniaco seriale, che ha precedenti per droga, colpiva in tutta Lombardia spostandosi in macchina e si faceva dare i soldi per mantenersi (e pagare le prostitute) dagli ignari genitori, è stato portato nel carcere di Lodi.
Nell’abitazione dell’anziana, il balordo, altezza media, capelli neri e in una fase iniziale modi cortesi, aveva raccontato alla 70enne i propri problemi con gli stupefacenti, l’impossibilità di trovare un’occupazione e la difficoltà nello stabilire relazioni sentimentali; lei l’aveva ascoltato e consolato; dopodiché, mentre si spogliava, il maniaco aveva estratto il coltello e le aveva ordinato di obbedire. La donna aveva cercato di farlo ragionare ed era stata subito picchiata. Gli investigatori di Lodi, che l’hanno avuto davanti nelle fasi della cattura e del primo interrogatorio, raccontano di un soggetto che alterna lunghi momenti di calma, una calma anomala, quasi fosse sedato, a violenti raptus di rabbia. Un soggetto terribilmente pericoloso, hanno confermato i carabinieri che hanno indagato su di lui. corriere.it