Social network, emergenza “Pericolo per la salute pubblica”
«Non permetteremo che le Big Tech mettano in pericolo i nostri figli». Con queste parole il sindaco di New York, Eric Adams, accompagna quello che è un duro ammonimento alle piattaforme social. Mercoledì la citta di New York ha infatti emesso un avviso che dichiara i social media come una “tossina ambientale”. La Big Apple risponde così ai pericoli che i social rappresentano per la salute mentale dei più giovani. «Dobbiamo proteggere i nostri studenti dai danni online, compresi i crescenti pericoli presentati dai social media. Aziende come TikTok, YouTube, Facebook stanno alimentando una crisi di salute mentale progettando la loro piattaforma con funzionalità pericolose e avvincenti. Non possiamo restare a guardare e lasciamo che la grande tecnologia monetizzi la privacy dei nostri figli e metta a repentaglio la loro salute mentale». Con queste parole, il sindaco di New York, Eric Adams, ha fatto anticipato nel suo discorso annuale, l’avviso del commissario sanitario che designa i social come un pericolo di crisi per la salute pubblica a New York City. La città ha dichiarato essere la prima ad emettere un avviso simile, e designare i social media come una tossina ambientale. L’invito rivolto ai genitori e agli operatori sanitari è di ritardare l’accesso dei bambini a smartphone e social media fino ad almeno i 14 anni. Anche i politici sono stati esortati ad ampliare proposte legislative per proteggere i più giovani da quelle che sono state definite “pratiche predatorie da parte delle società di social media”. Da tempo gli Usa e in tutto il mondo puntano il dito contro le piattaforme per causare danni alla salute mentale. Di recente, più di 40 stati americani hanno accusato Meta di causare dipendenze agli adolescenti. Grave l’accusa mossa alla creatura di Mark Zuckerberg, da parte di un’ex dipendente, Frances Haugens, che aveva riferito Meta essere al corrente dei danni inflitti ai più giovani. Insufficienti dunque le misure proposte da Instagram e Facebook per tutelare ragazzi e ragazze. Un’affermazione, quella del Dipartimento di Igiene e Salute Mentale della città di New York, che trova riscontro nelle parole del Professore di sociologia dell’Università Bicocca Marco Gui, intervenuto al Corriere della Sera lo scorso anno. Una ricerca di Nature Communication, citata dal professore, afferma che «I social causano problemi psicologici e scolastici. Più colpite le ragazze tra gli 11 e i 13 anni»