Squalo attacca 2 turisti italiani, uno morto l’altro ferito

Sono due turisti italiani- stando a quanto si apprende – le vittime dell’attacco di uno squalo avvenuto nelle acque di Marsa Alam, in Egitto. Secondo quanto riferito dal ministero dell’Ambiente egiziano in una nota, nell’incidente è morto Gianluca Di Gioia, romano di 48 anni, e Peppino Frappani, 69enne di Genivolta (Cremona), è rimasto ferito, ma non pare essere in condizioni gravi e presto verrà dimesso. Dopo l’allarme e i soccorsi giunti sul posto, entrambi sono stati trasferiti presso l’ospedale di Port Ghalib, a circa 50 chilometri a nord di Marsa Alam. Dopo l’incidente le autorità egiziane hanno chiuso l’area ai bagnanti per due giorni, specificando che l’attacco è avvenuto in acque profonde e al di fuori dell’area balneabile. Subito dopo è stata ordinata la formazione di un comitato urgente in coordinamento con il Governatorato del Mar Rosso per determinare le cause dell’incidente. A dare la notizia – poi confermata da fonti della Farnesina – che si tratta di italiani è stato il console di Mosca a Hurghada per rassicurare che le vittime non sono russe. Intanto, sono state informate le famiglie dei coinvolti e i diplomatici italiani stanno fornendo assistenza ai parenti del defunto.  Ma non è la prima volta che gli squali attaccano turisti nel Mar Rosso, ricorda al Jazeera. Alcune spiagge affacciate sul Mar Rosso furono chiuse nel luglio del 2022, dopo che una turista austriaca di 68 anni era stata uccisa da uno squalo. Nel giugno del 2023, un turista russo fu divorato da un pescecane che fu poi catturato in un’area vicino a Dream Beach, nella città di Hurghada. Nel settembre dello stesso anno uno squalo strappò un braccio a una donna egiziana nelle acque davanti alla spiaggia di Dahab, nel sud del Sinai. Centinaia di migliaia di turisti arrivano  a Marsa Alam ogni anno. Molti tra questi fanno immersioni o snorkeling in aree dove gli squali sono di «casa», tuttavia non tutti sanno o vengono informati della loro presenza e dei pericoli che corrono. Dopo i tanti incidenti le autorità egiziane avevano annunciato l’installazione di dispositivi di monitoraggio collegati ai satelliti per tracciare i movimenti e il comportamento degli squali con l’obiettivo di adottare misure precauzionali per proteggere sub e bagnanti dagli attacchi. Il Governatorato del Mar Rosso ha obbligato gli hotel a posizionare reti in mare lungo le spiagge private per determinare la distanza di sicurezza consentita per nuotare e immergersi e per impedire ai predatori di avvicinarsi ai turisti. corriere.it