“Ti faccio fare la fine di Giulia”, minaccia la sua ex arrestato
«Ti faccio fare la fine di quella là». Così si è sentita dire una giovane minorenne dal suo ex fidanzato, 18 anni, che ieri è stato arrestato dai carabinieri di Aosta. «Quella là» è un riferimento a Giulia Cecchettin, la studentessa uccisa dal suo ex fidanzato Filippo Turetta, che dopo una fuga disperata e l’arresto in Germania ha ammesso di aver assassinato la ragazza ed è stato consegnato alle autorità italiane oggi, 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza nei confronti delle donne. La minorenne aveva deciso di lasciare il 18enne aostano, al tempo della relazione anche lui minorenne, dopo vessazioni, minacce e violenze ma sono stati i familiari della giovane, che avevano percepito che la situazione in cui era coinvolta figlia era ormai divenuta insostenibile, a rivolgersi ai carabinieri della città. Lui avrebbe cominciato a mandarle messaggi minatori, poi a pedinarla davanti a scuola, ad appostarsi alla fermata dell’autobus. Poi, quell’ultimo messaggio minatorio prima di essere arrestato: «Ti faccio fare la fine di quella là», riferendosi alla tragica fine di Giulia Cecchettin. A questo punto, i familiari si sono rivolti ai carabinieri. Da qui la denuncia, le immediate indagini, le comunicazioni all’autorità giudiziaria e la successiva emissione della misura cautelare della custodia in carcere emessa nei confronti del 18enne che ieri è stato rintracciato presso la sua abitazione per poi essere accompagnato presso la casa circondariale di Brissogne. Per la giovane è scattata la procedura del «codice rosso» che ha visto gli investigatori ascoltare la versione della minore seguendo le linee guida della normativa in vigore e quelle della Procura della Repubblica di Aosta. Non è il primo caso di minaccia e violenza in cui viene richiamato il femminicidio di Giulia, che sta suscitando da giorni anche moltissima partecipazione e solidarietà da parte di migliaia di persone, tra cortei, flash mob, messaggi sui social e manifestazioni per tutte le donne che, come lei, hanno perso la vita per mano di un uomo. A Portogruaro, in provincia di Venezia, una donna è stata colpita dal marito con un pugno all’addome per aver reagito al commento fatto dall’uomo alla notizia, in tv, del caso Turetta-Cecchettin. «Chissà lei cosa aveva combinato per farsi ammazzare», aveva detto lui denigrando la vittima. «Ma cosa stai dicendo? Parli come un criminale», lo aveva ripreso lei sdegnata. Uno scambio di frasi che ha fatto scattare la violenza: la donna viene prima colpita dal marito con un pugno all’addome, poi con un coltello (che per fortuna ha la lama arrotondata e la ferisce solo leggermente). A chiamare il 112 è stato il figlio, poco più che bambino. corriere.it