Torna il coronavirus Mers, giovane ricoverato in grave condizioni

Un uomo di 28 anni di Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) si trova ricoverato in ospedale in condizioni critiche dopo aver contratto il virus della Mers (Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus), coronavirus trasmesso tipicamente da dromedari o capre. A renderlo noto è l’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha sollecitato vigilanza invitando a non abbassare la guardia perché sono attese altre infezioni. Per ora comunque nessuno dei 108 contatti del paziente sottoposti a test e sorveglianza è per ora risultato positivo. Il paziente ha iniziato a sentirsi male a inizio giugno e «si è recato più volte in un centro medico privato tra il 3 e il 7 giugno 2023, lamentando vomito, dolore al fianco destro e disuria (dolore durante la minzione)», spiega l’Oms. L’8 giugno, all’ennesima visita, il paziente è stato ricoverato con una sospetta pancreatite con danno ai reni e un’infezione. Dopo qualche giorno, il 13 giugno, è stato trasferito in condizioni critiche in terapia intensiva dove è stato sottoposto a ventilazione meccanica. La diagnosi di Mers è arrivata lo scorso 23 giugno dopo che il paziente è stato sottoposto a tampone oro-rinofaringeo. Al momento, le autorità sanitarie stanno ancora indagando sulla fonte del contagio che resta ignota: il paziente non ha avuto contatti con animali, compresi i dromedari o cammelli, né consumato alimenti da essi derivati. Nessuno dei 108 contatti del paziente sottoposti a test e sorveglianza è risultato positivo. «La Mers è sicuramente un’infezione respiratoria molto più letale del Covid, ma si è dimostrata essere molto meno contagiosa. Nessuno può dire se questo caso avrà un seguito, però direi che in questa fase non c’è alcun allarme» tranquillizza Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano. Walter Ricciardi, docente di Igiene all’Università Cattolica avverte: «Non abbiamo gli strumenti vaccinali, per cui dobbiamo essere doppiamente attenti. Occorre essere preparati nel momento in cui questi coronavirus rispuntano. Dobbiamo essere pronti a limitare la circolazione, a intervenire». «Da quando la Mers ha iniziato a diffondersi – dice all’AdnKronos Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova – cioè fondamentalmente circa 10 anni fa, abbiamo sempre avuto dei casi o d’estate o durante i pellegrinaggi verso la Mecca. Non c’erano stati per qualche anno, ma probabilmente c’era stato anche un minore interesse all’argomento. Io credo assolutamente che non sia un problema». corriere.it