Trovato il cadavere di Shani dopo 7 mesi, simbolo del massacro dei terroristi palestinesi
Una notizia attesa dal 7 ottobre. Il padre di Shani Louk, uno dei tre ostaggi i cui corpi senza vita sono stati recuperati dall’esercito israeliano e dallo Shin Beth nella Striscia di Gaza, ha spiegato intervenendo a Channel 12 che – se l’annuncio del ritrovamento del corpo era una notizia difficile da ricevere – era anche attesa dalla famiglia, cui era stato detto molto tempo fa che la ragazza era stata uccisa il giorno dell’attacco.
Shani Louk, la ragazza rapita da Hamas e il cui cadavere è stato ritrovato oggi a gaza dall’esercito israeliano era divenuta il simbolo del massacro messo a segno dai terroristi palestinesi il 7 ottobre scorso e della loro ferocia. L’immagine del suo corpo martoriato esibito dai miliziani aveva fatto il giro del mondo e, tra forti polemiche, lo scatto era stato premiato anche a un concorso fotografico negli Stati Uniti.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato di avere il «cuore spezzato» alla notizia che l’Idf ha recuperato i corpi degli ostaggi Itzhak Gelerenter, Amit Buskila e Shani Louk uccisi durante l’attacco di Hamas del 7 ottobre. «Mia moglie Sara ed io soffriamo con le famiglie», ha scritto in una nota. «Restituiremo tutti i nostri ostaggi, vivi e morti», ha aggiunto. «Mi congratulo con le nostre forze coraggiose che, con un’azione determinata, hanno riportato a casa i nostri figli e le nostre figlie», ha concluso.