“Tu sei donna devi solo pulire e cucinare”, picchiata e segregata marito finisce in carcere
L’ha segregata in casa per mesi, la teneva chiusa a chiave, le impediva di uscire. «Tu sei donna e devi solo pulire e cucinare», diceva alla moglie, una ragazza di appena 19 anni. E a guardia della consorte aveva messo le sue sorelle sorvegliavano la cognata quando restava sola. Protagonista della storia un 25enne originario di Palma di Montechiaro, paese della provincia di Agrigento, che ieri i giudici della prima sezione penale del tribunale, presieduta da Alfonso Malato, hanno condannato a tre anni e sei mesi di carcere per maltrattamenti e sequestro di persona. I magistrati hanno inoltre stabilito che dovrà risarcire la donna, costituita parte civile, con 15mila euro.
La vittima sarebbe stata tenuta praticamente prigioniera e sottoposta a vessazioni e maltrattamenti da febbraio e settembre del 2021, mesi durante i quali era incinta. Il marito non avrebbe tollerato di vederla uscire perché non sopportava che avesse contatti con altri uomini. Alla segregazione si aggiungevano poi offese e umiliazioni quotidiane. «I tuoi genitori sono zingari, tu sei diventata “signora” grazie a me», le diceva andando su tutte le furie perché la giovane, a suo dire, non era brava nelle faccende domestiche. Saputo che la moglie aspettava un bambino, poi, le avrebbe vietato di parlare della gravidanza picchiandola e minacciandola.
Vessazioni e mortificazioni che a un certo punto la vittima non ha più voluto tollerare tanto scegliere di denunciarlo. Nello stesso paese — la città in cui Tomasi di Lampedusa ambientò il Gattopardo — un quarantottenne alcuni giorni fa ha aggredito e lanciato acido contro la moglie che l’aveva denunciato per maltrattamenti e si era rifugiata in una casa protetta. corriere.it