Turismo sostenibile, un asset per lo sviluppo dei territori
[one_third][/one_third] Il prossimo 25 Maggio alle 10 presso la Sala dell’Istituto di Santa Maria Aquiro al Senato della Repubblica si svolgerà il convegno “Turismo sostenibile – un asset per lo sviluppo dei territori”. Interverranno i senatori Maria Spilabotte ed Andrea Marcucci, i relatori esperti del settore Roberto Turi, Annamaria Arcese, Marco Pini ed i rappresentanti delle parti sociali del settore Vincenzo Ceniti, Emilia Vitulle, Carlo Romito, Alessandro Bernardi, Manuel Libertucci. “Il Convegno organizzato nell’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile vuole sperimentare un modello di progettazione integrato a rete, da attuare insieme con i soggetti del territorio (regioni, enti locali, associazioni,..) incentrato sulla capacità di costruire un sistema permanente di accesso ai bandi europei (soprattutto diretti) con la funzione di produrre anche interventi di formazione specialistica orientata alle nuove figure operanti nel settore turistico – ha affermato la senatrice Maria Spilabotte, promotrice dell’evento – Questo modello unitamente all’entrata in vigore e alla diffusione dei nuovi fondi europei SIE 2014-20 (Strutturali d’Investimento Europei), pone in strettissima relazione il loro utilizzo con la creazione di un sistema turistico ricettivo del nostro Paese improntato ad elevati standard di qualità, in linea con gli altri Paesi UE; inoltre, si deve riscontrare ad oggi la mancanza di un modello che permette una programmazione territoriale sui fondi europei maggiormente sistematica a livello locale e pensata in modo sostenibile e compatibile con l’ambiente. Questo perché è presente un’eccessiva frammentazione nell’utilizzo delle risorse comunitarie da parte dei territori e nella realizzazione di progettazioni integrate in risposta ai bandi europei che possano restituire, un vantaggio immediato e multi settoriale sotto differenti ambiti (turistico-ambientale, turistico-occupazionale, storico culturale…). Questo modello permetterebbe di soddisfare una maggiore integrazione tra risorse comunitarie, progettazioni e sviluppo locale, elementi centrali nell’architettura dei fondi proposta dall’UE, ponendosi come valido supporto per i decisori pubblici nelle differenti realtà territoriali regionali”.