Valle del Sacco e del Liri, gruppo di medici a difesa del cittadino
I Medici di Famiglia per l’Ambiente di Frosinone e Provincia spiegano l’importanza dell’articolo 5 del Codice Deontologico dell’Ordine dei Medici. Art.5: “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente fondamentale determinante della salute dei cittadini… garantire alle future generazioni la fruizione di un ambiente vivibile… il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione… promozione della salute individuale e collettiva”. “Un gruppo di medici, ha fatto tesoro da circa tre anni dell’art. 5 – hanno affermato Teresa Petricca, Giovambattista Martino e Giovanni Magnante – Medici che tanto hanno dato al territorio e che tanto hanno ricevuto e ricevono, in termini di riconoscenza e gratitudine, dalla gente di queste martoriate Valli del Sacco e del Liri. Un impegno per l’ambiente, al fine di scongiurare le inevitabili ricadute sanitarie e con esse malattie e morti. Un impegno impervio, tutto in salita, rispetto un problema per tanti anni occultato. Attività frenetica di informazione come primo atto di prevenzione, a colmare un tragico vuoto istituzionale. Informazione capillare, in tutti gli ambiti, dalla strada alle scuole, ai centri sociali, ai consigli comunali, alle assemblee cittadine, in tutti i comuni ripari della Valle, a diffondere le conoscenze scientifiche proprie delle problematiche ambientali. Attività informativa portata a tutti i livelli istituzionali : Sindaci, Presidente della Provincia, ASL FR, Istituzioni regionali, Tribunale, Istituto Superiore di Sanità, Ministero della Salute e coinvolgimento dei media regionali e nazionali, oltre che locali. Informazione scientifica promulgata nella sua oggettiva realtà, con esplicitazioni di conoscenze che hanno finito con lo sconvolgere equilibri pluriennali, remunerativi per pochi a discapito della salute di tutti. Tanto che si è scatenata una reazione calunniosa e persecutoria, da parte di organi ed istituzioni, nei confronti dei Medici, colpevoli di essere stati medici. Come tacere se si è SIN (Sito di Interesse Nazionale) per compromissione ambientale, come tacere se da anni Frosinone è tra le provincie più inquinate d’Italia per qualità dell’aria, come tacere se le analisi delle acque rilevano veleni di ogni tipo scaricati nel Sacco. Come esimersi da essere medici e non correlare morti, malattie ed inquinamento come dimostrato ed acclarato da tanta, incontestabile, letteratura scientifica internazionale? Compiere pienamente il proprio compito di medici gratuitamente e con il sacrificio del proprio tempo in difesa della salute e dell’ambiente, essere al tempo stesso oggetti di attacchi vergognosi e pretestuosi da parte di chi sembrerebbe avere interesse ad imbavagliare una classe di professionisti, per continuare nelle politica di negazionismo sullo scempio del territorio e dell’ambiente, non è cosa accettabile. In sostanza l’agire dei medici è stato brutalmente criminalizzato addirittura da chi è privo di titoli per poter giudicare. A tutt’oggi l’Ordine non ha ravvisato motivi di censura nell’operato dei medici, né ha espresso difesa, peraltro più volte richiesta, in merito agli attacchi subiti dagli stessi. Non è ammissibile di fronte ad accadimenti così gravi. Quanto accaduto va a costituire, come in effetti costituisce, un precedente pericoloso in quanto chiunque potrà sentirsi autorizzato ad aggredire impunemente i medici nell’esercizio della loro professione. L’accadimento riportato rende necessario auspicare un Ordine che difenda i propri professionisti iscritti e con loro i cittadini – hanno concluso i tre medici – Come già accaduto in altre parti del mondo, facendo tesoro dell’attività dei professionisti impegnati, partendo da situazioni simili, se ne è ricavato addirittura un volano per lo sviluppo economico”.