Veroli, come Campo de’ Fiori in piazza la statua di Aonio Paleario

Veroli come Campo de’ Fiori. A Roma la statua di Giordano Bruno, a Veroli quella di Aonio Paleario. Entrambi condannati a morte e bruciati come eretici dal tribunale dell’Inquisizione. Aonio Paleario già trent’anni prima di Giordano Bruno, a dimostrazione delle coraggiose tesi avanzate ante litteram dall’umanista verolano.

Purtroppo è una chimera, almeno per ora. La precedente amministrazione comunale nel 2018, causa mancanza fondi, non avrebbe sostenuto il progetto dello scultore Romano Orgiti, del prof. Luigi Palleschi e dell’arch. Massimo Terzini. Come del resto l’attuale amministrazione. Stesso sindaco.

Orgiti aveva realizzato il bozzetto della statua, Palleschi aveva promosso l’iniziativa e Terzini aveva disegnato il basamento.

Veroli sarebbe stata meta consacrata quale centro dell’Umanesimo in Ciociaria, come del resto Firenze del Rinascimento.

La valorizzazione di Aonio Paleario mirava anche a distinguere Veroli dagli altri centri storici della provincia di Frosinone, a caratterizzarla ulteriormente avendo dato i natali a uno dei maggiori esponenti dell’umanesimo che interloquiva abitualmente con Martin Lutero, Giovanni Calvino e Cosimo de’ Medici.

La statua di bronzo di Aonio Paleario sarebbe stata punto di ritrovo di pensatori, ricercatori, studiosi, storici, turisti e visitatori che avrebbero trovato un riferimento specifico, una personificazione di Paleario a 450 anni dalla morte. Quest’opera avrebbe scolpito un messaggio universale. Veroli Città di Aonio Paleario.

Inoltre in occasione dell’inaugurazione della statua, Palleschi e Orgiti avevano previsto l’istituzione di una borsa di studio dedicata agli studenti di Veroli e della provincia di Frosinone, l’annullo filatelico, una medaglia commemorativa, un concerto lirico a San Leucio, una rassegna teatrale nella Basilica di Sant’Erasmo, il gemellaggio con il comune di Colle di Val d’Elsa. Tutto è documentato e protocollato.

“Sindaco, questa è un’opera imponente che potrebbe celebrare in modo adeguato il grande Paleario poiché la presenza di un cosi grande figlio in città non può risolversi ad un antico quadro presente nella Biblioteca Giovardiana, ad un medaglione presente nell’aula consiliare e ad un piccolo e grossolano ritratto scolpito nella pietra d’angolo di un palazzo presso la “Catena” – hanno affermato Orgiti, Palleschi e Terzini – Vogliamo ricordarle che la prossima simile ricorrenza avverrà tra 50 anni nel 2070. Abbiamo eseguito disegni, bozzetti, rendering, studi ambientali, studiato il luogo della eventuale collocazione e stilato un preventivo di spesa. Ci mettiamo sin da ora a completa disposizione per qualsiasi chiarimento, nella speranza che questo grande sogno possa coinvolgere lei e la sua giunta per la sempre maggiore gloria della Città di Veroli”.

Redazione Veroli