Veroli, ecco la Sagra della moricola di Luigi Mastropietro
Quando San Leucio era il centro del mondo e soprattutto quando Veroli era un centro abitato, la moricola era la reginetta dell’estate verolana. Fu Luigi Mastropietro a lanciare la prima edizione. Intervistato dalla direttrice di Area C quotidiano, il professore racconta le origini della festa.
Come nacque e perché la moricola? «La tradizione vuole che qui nel rione San Leucio in Veroli, quando eravamo bambini, quindi, purtroppo tanto tempo fa, d’estate, nel periodo più favorevole alla maturazione della mora, dalle contrade vicine, affluivano tante ragazzette con i “manecuti” pieni di questo frutto che in dialetto noi chiamiamo moricola o morincola che dir si vuole, per venderle belle profumate ed abbondanti, al costo di cinque o dieci lire “a bicchiere”».
Quando la prima edizione? «Nel lontano 1988, pensai, insieme ad altri amici di abbinare alla secolare festa della Madonna del Rifugio nell’ultima domenica di Agosto, un ricordo, della tradizione prima accennata».
Quale finalità? «Volevamo innanzitutto distinguerci dalle sagre succulenti e mangerecce che in quei periodi ma anche tuttora, sono presenti nei vari paeselli di tutte le regioni Italiche. Le prime sagre, ci riempirono di entusiasmo e contenti di questo andammo avanti felici e contenti».
Richiamava adulti e piccini, qual era il segreto? «Pieno di bambini e di giovani che mangiavano moricole e che partecipavano ai giochi popolari, tra cui la corsa con i sacchi, con l’uovo e la mela nell’acqua. I loro genitori o i loro nonni allo stesso tempo trascorrevano pomeriggi e serate all’insegna dell’allegria. Poi la tombola, la pesca di beneficenza, il palo della cuccagna e tanto altro».
Cosa è cambiato negli ultimi anni? Tradizione persa o entusiasmo spento? «Col passare del tempo e dell’età, ad un certo punto bisogna, se pur a malincuore, passare la mano; ed infatti ho salutato tutti e negli anni successivi un altro gruppo di giovani volenterosi e bravi, ha continuato questa meravigliosa “avventura” con idee giustamente diverse dalle precedenti».
E lo spettacolo pirotecnico del prof. Giuseppe Salerni? «Sicuramente i suoi stupendi fuochi sono stati un “valore aggiunto” alla mia… nostra Sagra e starei qui a raccontare senza soste tutte le peripezie affrontate durante la mia conduzione».
Infine, Santoloce o Sandoloce? «Indubbiamente Sandoloce».