Veroli, Giorgia racconta i suoi anni al liceo ‘Sulpicio’
Liceo “G. Sulpicio” Veroli. Giorgia, 19 anni, alle prese con la maturità, racconta la sua esperienza con la didattica a distanza e la sua voglia di imparare nuove lingue.
Come è stato seguire le lezioni da casa? «Credo che la didattica a distanza sia un’arma a doppio taglio. Sicuramente abbiamo imparato ad essere più autonomi nell’organizzazione e nello studio, e credo che questo sia un requisito essenziale alle porte dell’esame di stato. Personalmente, la didattica a distanza mi ha fatto maturare sotto diversi punti di vista: ho imparato a gestire il mio tempo e ad adempiere ai miei compiti, rispettando le scadenze, per non restare indietro con il lavoro. Tuttavia non sono mancate di certo le difficoltà, prima tra tutte l’assenza di contatto umano con professori e amici. Purtroppo tutte le attività che prima erano di routine sono venute a mancare e con esse anche il modo di interagire con gli altri è cambiato».
Cosa ti è mancato della scuola? «Mi mancano tutte le cose che prima davo per scontate, come aspettare i miei amici prima della campanella e salutarli a fine giornata. Credo che mi mancherà anche non aver potuto vivere esperienze come il viaggio per i cento giorni, oppure la sensazione di ansia prima delle prove scritte, e mi dispiace soprattutto non poter condividere tutto ciò con i miei compagni. Ma quello che più mi manca è il rapporto umano che si era instaurato con i nostri professori, la maggior parte di loro infatti ci conosce fin dal primo anno ed ormai è come se fossimo una grande famiglia, è stata dura all’inizio poterci vedere solo attraverso uno schermo».
Parliamo degli esami, come ti stai preparando all’appuntamento? «Cerco di fare del mio meglio sfruttando il tempo e le risorse che ho a disposizione e studiando in maniera costante».
Cosa ti preoccupa più di tutto? «La mia più grande preoccupazione è di non essere in grado di concludere il mio percorso come vorrei. Credo che sia normale provare queste emozioni, dal momento che stiamo affrontando un momento importante della nostra vita in una situazione non convenzionale e mai vissuta prima d’ora. Cerco comunque di vivere l’esame nel migliore dei modi e soprattutto con serenità».
La vera sfida sarà il giorno dopo l’esame. I punti interrogativi nel mondo del lavoro sono tanti. Hai già progetti? «Mi hanno sempre detto che la vita vera inizia dopo la maturità ed io non vedo l’ora di scoprirla. Il mio progetto è quello di continuare gli studi nell’ambito delle lingue, che sono la mia più grande passione. Vorrei imparane di nuove, oltre a quelle che ho studiato in questi cinque anni, e magari un giorno potrò fondere la mia passione con il mio lavoro».
Cosa ti auguri per il futuro? «Mi auguro di poter raggiungere tutti i miei obiettivi e di essere ugualmente in grado di superare gli ostacoli che incontrerò durante il mio cammino. Mi auguro anche di avere la mia famiglia accanto, come sempre. Auguro invece a tutti i maturandi di dare il massimo affinché possano avere un bel ricordo della fine del loro percorso».
Giorgia Palmieri, studentessa quinto anno, Liceo G. Sulpicio di Veroli (FR)