Veroli, il comune verserà 550mila euro al consorzio Gaia

Approvati dal Consiglio Comunale di Veroli tutte le voci all’ordine del giorno nella seduta del 30 novembre. In particolare, l’Amministrazione ha provveduto all’assestamento ed agli equilibri del bilancio di previsione dell’esercizio finanziario in corso nel rispetto delle relative scadenze normative. Con tale assestamento sono state previste anche le spese derivanti dalla sentenza esecutiva emessa dal Giudice del Lavoro di Frosinone con cui sono stati riconosciuti le differenze retributive a favore delle unità lavorative del cantiere scuola lavoro annualità 2008/2010 e che, quindi, sono stati riconosciuti come debiti fuori bilancio per 118 mila euro. Non sono mancati momenti di contrasto con la maggioranza, specie da parte dei consiglieri Diamanti e Rufa che hanno criticato la gestione del cantiere scuola-lavoro fatta nelle passate legislature. “Abbiamo deciso di riconoscere i debiti fuori bilancio – ha detto il sindaco, Simone Cretaro – perché derivanti da una sentenza esecutiva. Non prendersi le responsabilità e rimandare ai prossimi anni la situazione sarebbe stato deleterio per il nostro Ente che, è bene ricordare, non è stato condannato nella circostanza alla stabilizzazione dei lavoratori ma a riconoscere l’adeguamento di un compenso che il Giudice ha stabilito non congruo rispetto a quanto previsto dalla normativa regionale di riferimento applicata nella circostanza”. Il Consiglio Comunale, con i voti anche di una fetta della minoranza (Campanari, Parente, Lombardi e Iannarilli) ha inoltre votato a favore della transazione con il consorzio Gaia in merito al pagamento di circa 550 mila euro, da liquidare in rate semestrali di circa 110 mila euro cadauna fino al 31 dicembre 2017, anziché degli oltre 1 milione richiesti dal ricorrente per i servizi di raccolta dei rifiuti effettuati nel Comune di Veroli ed a suo tempo contestati. “Anche in questo caso – ha avuto modo di spiegare Cretaro – non potevamo trascurare il fatto che i servizi sono stati effettuati e che con probabilità molto elevate al termine del giudizio l’Ente rischiava di soccombere e la cifra da pagare sarebbe stata molto onerosa. Si tratta di una transazione che ha avuto pareri positivi sia da parte di legali che da parte dei revisori dei conti. Chi amministra ha il dovere di prendersi le responsabilità e non mettere a rischio l’Ente e ciò è quello che abbiamo fatto. Nessun aggravio, quindi, per i nostri cittadini che, anche con l’adozione di questi atti, abbiamo tutelato senza prevedere adeguamenti tributari. La copertura sarà assicurata dal recupero dell’evasione e da introiti e rimborsi diversi”.