Veroli, il paese rischia di sparire è moribondo pochi negozi non c’è vita
“Tornano i Mercatini di Natale e mi chiedevo che senso hanno tali manifestazioni, tra l’altro di tradizione recente, in cui si crede di sostenere lo sviluppo del turismo e dare maggiore impulso all’economia verolana – ha affermato Adolfo Morgia, attento osservatore nonché autore di numerose fotografie della cittadina ernica – Ma quale turismo? Veroli si è trasformata in un non luogo. Da tempo le strade del progresso percorrono altre vie e Veroli, oggi, è diventato un borgo. Dove osservi i suoi tramonti hai un senso di pace. Luoghi fatati circondati da silenzi, sospesi nel tempo, atmosfere uniche. Poi guardi la “piazza” o lo “Chalet” o percorri gli innumerevoli vicoli che da Santa Croce salgono fino a San Leucio e ti accorgi che manca qualcosa: la vita.
Siamo sinceri, oggi la realtà racconta di un paese senza abitanti, una comunità degradata, con poche attività commerciali, soltanto bar – ha aggiunto Morgia – Questo glorioso paese si trascina come un moribondo. Un luogo dove si crede che vendere le case del centro storico ai forestieri a prezzi di saldo diventa un’idea di riscatto e non di sconfitta. Paese che se non cambiano le dinamiche in atto è destinato ad essere un paese disabitato se non addirittura sparito”.
Redazione Digital