Veroli, l’Addolorata aiuta la nostra Città e lo Stabat Mater risuona tra i vicoli
Veroli, l’Addolorata aiuta la nostra Città e lo Stabat Mater risuona tra i vicoli. Intervista a Don Angelo Oddi, cappellano dell’Addolorata nonché rettore della Basilica di Santa Maria Salome.
Un anno di emergenza, tutto il mondo alle prese con il virus. Confraternita ancora punto di riferimento?
«Dopo un anno di questa esperienza davvero pesante della pandemia si avverte più che mai l’urgenza di ritrovare punti di riferimento forti che ci aiutino a trovare energie e forza per riiniziare un cammino di ricostruzione interiore. La nostra gente è stanca, ha bisogno di essere aiutata a ritrovarsi dopo questi giorni di smarrimento. La nostra antica Confraternita percepisce questo disagio e nei vari incontri ha cercato di trovare strategie e modi per poter essere di soccorso, certamente come sostegno alle tante sacche di povertà che si sono create ma anche riproponendo quei segni così profondi nell’intimo della storia della nostra città e riproporli, anche se giustamente soggette alle norme vigenti».
Senza processione in che modo verrà diffuso lo Stabat Mater?
«Si propone alle 5:30 del Venerdì Santo nella Basilica Patronale un incontro di preghiera attorno alla venerata immagine della Desolata che per noi è segno di forza e di speranza e ancora, si sta provvedendo ad inviare ai fratelli e alle sorelle un link con lo Stabat Mater perché alle 5:30 del mattino, mancando la processione, di balcone in balcone, di finestra in finestra idealmente ci sia una processione».
Un messaggio ai fratelli e alle sorelle?
«Un messaggio di speranza perché la Vergine Addolorata ci accompagna sempre alla gioia e alla luce della Pasqua e abbiamo bisogno tutti di risurrezione, di uscire dai sepolcri del nostro egoismo per ritrovarci come comunità che dopo l’esperienza di questo isolamento sappia apprezzare e rinvigorire il messaggio Evangelico di sentirci tutti fratelli. Sono convinto che Veroli ancora una volta saprà rialzarsi e con l’aiuto di Dio rinnovarsi nella speranza. È questo l’augurio per la Pasqua, sia davvero tempo di gioia, di prosperità, di pace anche perché siamo stanchi di paura, di dolore e di lutti».
Nel 2019 disse che Veroli non lascia futuro alle nuove generazioni, qualcosa è cambiato?
«Siamo ben consci che tutte le forze positive di questa città necessariamente dovranno incontrarsi, ognuno per il proprio ruolo e cominciare a parlare per il dopo pandemia soprattutto per questa nostra città di Veroli che già aveva i segni di uno spopolamento tipico dei centri storici italiani e di una povertà di proposta lavorativa per le nuove generazioni».
Redazione Veroli