Veroli, nuovo svincolo superstrada il Comune si fa bello con le penne del pavone
di Marco Bussagli*
A Siena si dice “farsi belli col sol di luglio”, mentre a Roma il detto è “con le penne del pavone”, ma in entrambi i casi il significato è sempre lo stesso: sfruttare le azioni degli altri per fare bella figura. Adesso è tempo di elezioni e tutti si scatenano per far vedere quanto sono bravi. È il caso dell’ultima notizia lanciata, con la gran cassa delle migliori occasioni, da chi voleva richiamare l’attenzione sull’imminente (si fa per dire) realizzazione dell’agognato svincolo della superstrada che passa per la località del Giglio di Veroli. Solo chi non ha mai avuto la ventura di passare di lì nelle ore di punta ha difficoltà ad immaginare quanto sia complicato, lento e, talora, pericoloso districarsi nel traffico di serpentoni di auto che vanno a intasarsi e bloccarsi in un groviglio che abbassa la qualità della vita della zona e dei suoi abitanti. Per questo, i politici locali si sono buttati sulla notizia che la Regione Lazio stanzierà (ma il verbo al futuro è inquietante) un milione di euro per realizzare una strada di uscita e di entrata adeguata ai volumi di traffico. Dunque, tutto bene? Speriamo (e, con me, lo sperano di sicuro i cittadini) che l’opera annunciata e ideata già quattordici anni or sono dall’ ex presidente dell’ASI – il Consorzio Industriale del Lazio – Cesare Novelli possa finalmente essere realizzata. Mi auguro davvero che, dopo quattordici anni d’inerzia delle varie amministrazioni di sinistra, l’opera possa vedere la luce e non sia il solito spot elettorale. Certo è che la politica ha la memoria corta e l’ultimo della filiera è sempre quello che vuol far credere a tutti di aver realizzato l’intero lavoro. Chi vivrà vedrà.