Veroli, perde pezzi la maggioranza di Cretaro in 10 anni il paese è peggiorato
di Marco Bussagli
Esattamente quattro anni fa, in un maggio piovoso come quello che stiamo vivendo si votava nel Comune di Veroli. Era il 26 maggio 2019 e nulla si poteva prevedere di pandemia e di guerra. Tutti erano concentrati su quel che sarebbe uscito dalle urne, ma la propaganda continuò anche dopo la pubblicazione dei risultati che videro la vittoria dell’attuale Giunta Cretaro. In particolare, la collaboratrice di una testata, chiosò la sconfitta di chi scrive con una pagina – fra l’ironico e il polemico – intitolata, chissà perché, L’ira del Pelide Bussagli, come se l’autore di questa nota di riflessione non si chiamasse Marco e, all’epoca, fosse inquieto per le stesse ragioni di Achille. Invece, io ero solo preoccupato per Veroli e il suo futuro che, francamente, non mi pare così brillante. Non provavo ira (funesta poi… non ho mai fatto del male a nessuno), ma disappunto. Un anno dopo, la stessa collaboratrice mi volle intervistare e scrisse un articolo nel quale esordiva dicendo che avevo perso «nettamente» le elezioni. Un avverbio che mi offrì l’occasione di replicare che «sul “nettamente”» avevo «delle giustificate riserve», giacché meglio di me aveva fatto solo Bruno Fraja (che era arrivato al ballottaggio), mentre nel 2014, l’opposizione di destra (che poi mi avrebbe sostenuto e che ancora ringrazio) aveva preso meno della metà dei miei 4.250 voti e quella di sinistra (ossia Danilo Campanari), solo 3.775 voti. Insomma, un risultato di tutto rispetto che ha impedito alla maggioranza di ottenere il “premio”, ossia il 60% dei seggi, ma che tuttavia non era bastato, nonostante i cinque consiglieri entrati nell’assise comunale, a cambiare le sorti di un paese che da decenni si vede governato dalla stessa parte politica. Una condizione per cui non ci sarebbe niente di male se Veroli fosse cresciuto e migliorato, ma non pare che sia così, come abbiamo scritto tante volte sulle pagine di questo e di altri giornali. Adesso la situazione è radicalmente cambiata rispetto a quattro anni fa: il Governo ha lo stesso colore dell’opposizione verolana e anche la Regione Lazio si è fasciata col tricolore di Fratelli d’Italia. La stessa maggioranza ha mostrato qualche crepa nell’esercizio del voto in recenti occasioni, arrivando a un confronto di 7 a 8, come non accadeva dal 1993. Tuttavia, il percorso di cambiamento è lungo, ma sarebbe davvero auspicabile che si sperimentasse una nuova stagione politica anche per sancire una sana e serena alternanza, così come accade in tutte le realtà democratiche occidentali mature, nazionali e territoriali. Del resto, in tutti questi anni, ossia da quando mi occupo di politica, Veroli non ha fatto altro che sprecare occasioni e risorse (bastino la vicenda del “Pala Coccia” e quella dello stadio di Casamari), ha fatto investimenti inutili, sbagliati e scelte infruttuose, a cominciare dal folle baratto (in epoca democristiana) del Distretto Scolastico con la Comunità Montana. Con la “via vecchia” si sono chiusi negozi e sono state dismesse attività, si è spopolato il centro storico e sono stati limitati i servizi sul territorio. L’invito che mi permetto di fare ai cittadini del mio paese, allora, è di “cambiare strada” alle prossime votazioni.