Veroli, scontro tra l’abate di Casamari e Campanari a farne le spese 2 contadini
di Alfredo Gabriele
La fonte è una breve relazione-denunzia rilascia ad un notaio in casa Campanari a Veroli. Nell’anno 1665 due contadini di Colleberardi uscendo da Casamari dopo aver assistito alla Santa Messa furono avvicinati dall’Abate e condotti con gentilezza nella sala dell’Abate dove si sentirono, con lusinghe e promesse di andare a denunciare il Campanari.
Dovevano andare ad informare le autorità superiori che il suddetto verolano gestiva l’osteria antistante l’abbazia, ma ospitava in quel luogo anche briganti e malavitosi. I due contadini di Colleberardi pensarono bene di credere poco ai benefici e promesse del monaco di Casamari affidandosi ancora alla benevolenza e potenza del Campanari di Veroli. Il padre Abate ricordava ai due “Voi sapete bene come il S. Andrea Campanari vi ha trattato malamente mentre siete stato per oste… vi levò tutta la vostra roba…”.
I due contadini pensarono bene allora di non essere complici dell’Abate di Casamari portando avanti una simile denuncia. Andarono invece a casa di Campanari a Veroli per informarlo di quello che si stava architettando alle sue spalle. Il Campanari chiamò un notaio che scrisse e lasciò a noi posteri quanto si andava tramando a suo danno. I due contadini pensarono così di conservare la protezione del Campanari e non credere alle promesse future dell’Abate di Casamari!