Vietati piatti e posate di plastica, proibito l’utilizzo dal 3 luglio
La direttiva Ue antiplastica Sup (Single use plastic), adottata il 21 maggio 2019 all’unanimità dal Consiglio (tutti gli Stati membri erano d’accordo), entrerà in vigore tra meno di un mese, il 3 luglio prossimo, con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento introducendo restrizioni su determinati prodotti monouso di plastica. Non siamo di fronte a un bando ma a una progressiva riduzione dell’uso per ragioni ambientali. Questo però avrà ricadute rilevanti nel settore della plastica: Confindustria nei giorni scorsi ha lanciato l’allarme per un comparto che in Italia occupa 50 mila lavoratori. E il governo ha protestato con Bruxelles per alcuni prodotti inclusi nella direttiva, tra cui quelli in carta ricoperta da un film di plastica, che va a colpire il settore degli imballaggi per uso alimentare di cui siamo tra i leader in Ue. Quanto sta accadendo è emblematico della trasformazione che comporterà la transizione green, che colpirà numerosi settori industriali con costi sociali rilevanti se non sarà gestita e preparata.
La direttiva distingue fra diverse categorie di prodotti: quelli per i quali esistono già delle alternative in commercio, che da luglio non potranno essere più usati (posate, piatti, cannucce, bastoncini cotonati, contenitori e bicchieri in polistirene); quelli per i quali non esistono ancora alternative senza plastica (come ad esempio tazze, bicchieri, contenitori per il cibo, bicchieri di carta rivestiti di plastica), per i quali non è prevista né la proibizione immediata né l’addio (phasing out) con una scadenza definita; quelli per i quali la direttiva imponeparticolari requisiti tecnici, di etichettatura e specifiche responsabilità di sensibilizzazione e di raccolta differenziata (ma non spariscono dal mercato). Insomma, vengono stabilite norme più severe per i tipi di prodotti e di imballaggi che rientrano tra i dieci prodotti inquinanti più spesso rinvenuti sulle spiagge europee. Si cerca di salvare i mari cambiando le nostre abitudini di vita. corriere.it