Voto di scambio, in Ciociaria consigliere provinciale nella bufera

Nella giornata odierna, gli agenti del Commissariato di P.S. di Cassino hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari relative a due procedimenti paralleli, istituiti presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino.

Le indagini sono iniziate dopo la diffusione nel mese di luglio del 2020 sulla piattaforma internet “Youtube” di un video dal titolo “Voto di scambio? Parla una persona anonima racconta la sua versione sulle passate amministrative”, nel quale una donna, candidata consigliere in una lista alle amministrative del maggio 2019 per l’elezione del sindaco e del consiglio comunale di Cassino, raccontava che uno dei candidati della sua lista, poi eletto consigliere comunale, le aveva promesso un posto di lavoro se l’avesse aiutato ad ottenere un congruo numero di voti di preferenza. Non solo, la donna avrebbe anche fotografato la sua scheda elettorale sulla quale aveva espresso la preferenza per sé e per l’altro candidato.

Dalle indagini è inoltre emerso che anche altre tre persone, contattate dal medesimo candidato, avevano ricevuto la promessa di un posto di lavoro in cambio del proprio voto.

A seguito di quanto accertato nel corso delle indagini, per tutti e cinque gli indagati è stato notificato avviso conclusione indagini preliminari per le ipotesi di reato di “voto di scambio” mentre alla donna è stato contestato anche di aver illecitamente introdotto all’interno della cabina elettorale il telefono cellulare, col quale aveva fotografato la scheda elettorale sulla quale aveva espresso la propria preferenza di voto.

La seconda vicenda, invece, trae origine da due esposti presentati alla Procura della Repubblica di Cassino da un consigliere comunale di minoranza e da un imprenditore di Cassino, che aveva concorso alle amministrative di maggio 2019 in una delle liste che sostenevano il candidato Sindaco poi eletto, nei quali entrambi denunciavano delle irregolarità nelle modalità di formazione proprio della lista dei candidati del suo partito. Negli esposti veniva fatto riferimento alla probabile presenza di firme false apposte sui moduli per la presentazione dei candidati al Consiglio Comunale di Cassino per le elezioni di maggio 2019, finalizzati alla validazione proprio di quella lista.

Le indagini effettuate dalla Polizia di Stato, per le quali sono state ascoltate più di 200 persone, hanno portato al disconoscimento da parte di 47 di queste delle firme apposte sul modulo, falsamente attribuite alla loro persona.

All’esito di questi lunghi e delicati accertamenti i magistrati della Procura di Cassino hanno emesso l’avviso di conclusione delle indagini per un consigliere provinciale di Frosinone, che in qualità di pubblico ufficiale appartenente all’ufficio elettorale, aveva attestato falsamente che quelle firme erano state apposte in sua presenza.

Redazione Cassino